Maurizio Dei Lazzaretti

Venerdì 11 Giugno 2010, alle ore 17, presso il Magazzino Musicale di Merula, si svolgerà la Drum Clinic di Mr. Elio Rivagli, uno dei batteristi più attivi nel jet Set della musica d’autore italiana.
Mr. Elio Rivagli non è semplicemente un batterista pop che registra una bella fetta di tutti gli album “che contano” in Italia. Originario della provincia di Torino, compie i suoi primi passi sulla batteria con il Maestro Giorgio Gandino.
Per chi non avesse avuto il piacere di vederlo suonare dal vivo in situazioni diverse dal Pop, Mr Rivagli è un batterista estremamente preparato la cui tecnica, ritmica e indipendenza fanno veramente paura. Similarmente al nostro amico Maurizio Dei Lazzaretti, Elio non solo è in grado di inserirsi con classe in qualsiasi situazione commerciale, ma si muove con disinvoltura e con prominenza nel jazz, fusion e moltri altri generi musicali non con la figura di gregario ritmico, ma come batterista solista e ritmicamente interessantissimo.
Da non perdere.
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evoluzioneRimango piacevolmente sorpreso ricevendo il nuovo metodo del famoso didatta Italiano Franco Rossi. Circa duecento pagine, copertina decisamente ammiccante ma umile (nessuna foto del maestro in copertina) e cd comprendente più di 20 tracce audio da suonare in play along, basi suonate da musicisti reali con metronomo per fare pratica, più consigli da batteristi e didatti di ogni livello e scuola.

Probabilmente il più voluminoso libro sulla batteria scritto in Italia che abbia mai visto, a mia conoscenza solo inferiore (per numero di pagine ma non in contenuti) al famoso libro sulla batteria scritto da Andrea Centazzo nel 1982.
Prima di iniziare a sfogliarlo voglio parlare, anche se brevemente dell’autore, la Persona Franco Rossi, per potervi meglio descrivere la sua opera, per chi non avesse avuto il piacere di conoscerlo personalmente e lavorarci accanto come me, nemmeno membro della sua rete scolastica, ma come persona che in teoria, nel duro e spietato mondo del lavoro, dovrebbe essere un suo concorrente. Se alcune persone pensano che l’Arte sia una gara, l’uno contro l’altro, queste non hanno sicuramente la minima similarità con Franco Rossi.

L’UOMO

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Franco Rossi è una persona vera, umile ma allo stesso tempo fiera e carismatica, sempre disposta ad impartire i suoi insegnamenti senza tenere niente solo per sé, sempre pronto ad imparare e a ricercare la conoscenza anche dal più umile degli insegnanti o batteristi, senza dare peso al fatto che con il suo nome e la sua fama molti altri al suo posto si sarebbero considerati “arrivati” e avrebbero vissuto di rendita negli allori del gotha del batterismo italiano.

Franco Rossi ti ascolta quando parli, tu sei importante per lui, non è la persona che ti “ascolta” ma intravedi il flusso del tuo discorso che gli passa da un’orecchio all’altro per poi dissiparsi nello spazio immenso e spandersi nel vuoto assoluto.
Un vero musicista ascolta, comprende e poi si esprime di conseguenza con la propria personalità e amore. Franco non lo fà solo con la musica, ma anche con i concetti, e non solo quelli musicali.

Mr Rossi colpisce subito per la sua carica e vitalità, la sua giovialità quasi paesana unita alle sue idee forti e innovative, il suo polso fermo come manager di un Network didattico ciclopico unite ad un attitudine amichevole verso le persone che riconosce quali membri di una comunità di cui è senz’altro membro illustre e di cui incarna pienamente lo spirito.

Franco Rossi non è buono né cattivo. Mr Rossi è un’uomo giusto, una persona che ha qualcosa da dire e lo dice nel rispetto delle idee altrui adottandone alcune e tralasciandone altre che non reputa corrette o importanti, citando le fonti da cui ha tratto ispirazione senza appropriarsi di niente e dando il giusto riconoscimento a chi se l’è meritato.

Devo dire che dopo i miei Vent’anni di didattica, insegnando l’estate scorsa al Campus Estivo “Vacanza in Musica” Insieme al Maestro Rossi e ad altri validi Didatti quali Luca Turolla, Gianluca Fuiano, Maurizio Dei Lazzaretti, Massimo Pacciani e altri, sono rimasto profondamente colpito dalla sua clinic sul “Drum Set Ergonomico” dove il Maestro spiegava correttamente che la posizione dell’hi hat tradizionale impedisce uno sviluppo sul lato sinistro del set (se sei destro) e che con un Hi Hat a filo, che sostituisce la tradizionale meccanica, si possono sviluppare degli incastri sfruttando anche il lato che generalmente rimane “ostacolato” dall’Hi Hat.

Al mio ritorno dal campus ho immediatamente acquistato due Remote Hi Hat, uno per lo studio, l’altro per i live, e li ho usati con successo e soddisfazione per diversi mesi prima di accorgermi che quando poi dovevo suonare su batterie con il charleston tradizionale non ero più abituato e cappellavo alla grande, e lavorando costantemente con diversi set, ho dovuto per il momento ritornare al set classico.

Ma l’idea di Franco è geniale, logica, qualcosa che funziona se applicata, così ovvia e semplice che come tutte le grandi invenzioni, nessuno ci aveva mai pensato prima. Non avevo mai speso prima d’ora 600 euri per l’ispirazione ricevuta da una clinic, e a un mese di distanza. Quello che Franco Rossi ha spiegato era vero e basta, Vera tecnica della batteria, quella cosa che se applicata porta necessariamente a dei risultati certi. Quelle cose che fanno innamorare noi didatti sfegatati.

IL METODO

Come vi ho già accennato, ci troviamo davanti ad un’opera che non è un semplice metodo per batteria, è un libro che vi accompagna mano nella mano verso una conoscenza dettagliata dello strumento, passando attraverso le sue tappe evolutive, spiegandovene i segreti carpiti da anni di studio attraverso i testi didattici di mezzo mondo, e condite dall’esperienza musicale e lavorativa di un personaggio che non solo ha una carriera di insegnamento di più di tre decenni, ma che ha calcato i grandi palchi come quelli dei localini dove i ragazzi iniziano a suonare.

Questo è un libro dove il Maestro non si propone come luminare su di un piedistallo, ma si siede con te esaminando anche le più semplici nozioni senza darle per scontate e fornendoti una comprensione il più possibile completa, facendo riferimento a decine di testi e di cenni basilari contenuti in centinaia di pagine, video e canzoni che hanno formato la sua cultura musicale, distillati in parole che riescono ad arrivare chiare e distinte in poche frasi, allo portata anche del ragazzino che compie i suoi primi passi nell’universo della percussione.

Tra le righe del libro si percepisce la passione nell’aiutare il lettore a superare scogli tecnici e difficoltà derivate da dati mancanti in alcuni libri e nozioni integrati dall’esperienza personale del Maestro e correlate di riferimenti incrociati per compensare le singole mancanze in un soggetto completo e comprensibile.

Il libro non si propone come un corso avanzato, ma come un corso base e intermedio, anche se i soli soggetti trattati nel libro, se padroneggiati tecnicamente e concettualmente con maestria, potrebbero costituire tranquillamente la teoria, la tecnica, la ritmica ed il fraseggio di un batterista professionista di tutto rispetto a livello internazionale.

A partire dall’EVOLUZIONE della batteria come strumento, senza tralasciarne il background derivante dalle prime percussioni agli albori dell’uomo, passando dai personaggi più rappresentativi dello strumento raggruppati per periodo e genere musicale, arriviamo alla descrizione della batteria moderna, alla scelta di piatti e pelli, dei legni per poi entrare nella Teoria Musicale e nella Tecnica dello strumento.

Nella parte tecnica abbiamo la descrizione delle impugnature fondamentali, della postura ecc. Il maestro Rossi dà il giusto riconoscimento a grandi della rimandandoci ai loro testi in tutta correttezza.

Esempio ne è la corretta esposizione dei tre tipi di impostazione basilare Tedesca, Francese e Americana che utilizzano diversamente il polso, le dita e avendo il fulcro in punti differenti ottengono risultati differenti e possono servire per scopi diversi. Didattica ampiamente trattata dal grande Maestro Americano Dom Famularo. Stessa cosa riguardo alla descrizione della “Low Moeller” dove il lettore viene rimandato al metodo “It’s your Move” del didatta Americano.

Niente roba tipo “questa è la mia impostazione, seguite questa che è la migliore” o simili assurdità, un panorama completo e asettico di come attualmente viene suonata la batteria, con rispetto alle varie scuole di pensiero fondamentali.

Poi vengono tecniche basilari quali upstroke e downstroke (il maestro li chiama Su e Giù), il freestroke (tecnica Gladstone), la variante del freestroke per accompagnare velocemente, che il maestro chiama “il gioco”, l’impostazione dei piedi di tacco e di punta, gli accenti, i rudimenti fondamentali, la coordinazione, la ritmica, i fill, moduli per annotare i propri progressi ecc.

Un’ampio spazio viene dedicato al groove e agli stili fondamentali, supportati da basi musicali con click per la pratica e da minus one di canzoni, suonati realmente da ottimi musicisti in studio di registrazione, che rendono l’esercizio di un batterista che vuole studiare seriamente estremamente più semplice di quello che era lo studio della batteria per un batterista che si è formato vent’anni fa.

Un bel “Canta a Voce Alta” sottolineato in quasi tutti gli esercizi comunque riporterà sul pianeta terra tutti i batteristi che potrebbero pensare che in questo metodo esistano degli esercizi magici che fanno diventare un batterista qualcuno solo per il fatto che lo abbia letto. Ci vuole impegno e duro lavoro per imparare un’arte, ce la si deve sudare e la si deve comprendere senza tralasciare nessuno dei suoi aspetti fondamentali.

Non manca lo spazio dato alle altre scuole di pensiero, altre cento pagine in formato elettronico sono disponibile nel CD allegato, dove altri batteristi e didatti non necessariamente legati all’ “Accademia di Musica Moderna” consigliano il lettore con esercizi tecnici, di stile, o con semplici dritte comportamentali o legate all’esperienza personale. Questa è una cosa unica che non avevo mai visto in nessun’altro metodo del genere.

Non è il caso di elencare tutti gli argomenti trattati in questo metodo, sono moltissimi e penso sia il caso li scopriate voi leggendo ed applicando questo libro. Include anche quelle cose che abbiamo dovuto imparare a tentativi, quali la regolazione della molla del pedale, piccole grandi perle di saggezza che possono aiutare un batterista di qualsiasi livello.

Se si dovesse sintetizzare questo libro in poche parole direi che è il capolavoro di Franco Rossi, agli scettici e ai critici o ai semplici beffeggiatori di parte potrei dire di provare a fare loro qualcosa di perlomeno simile prima di potere proferire più della vocale “A” che è la lettera con cui sintetizzerei questo libro,

“A” come punteggio americano che corrisponde al massimo dei voti


“A” come espressione di sorpresa per un lavoro ciclopico che deve avere richiesto migliaia di ore di lavoro da parte di decine di professionisti tra cui tecnici, didatti, musicisti, impaginatori ecc.


“A” come libro consigliato per iniziare correttamente a studiare questo strumento prima di cercare di saltare le tappe e iniziare direttamente alla “V”, e andare a 300BPM


“A” come amore che il Maestro Franco Rossi ha indubbiamente profuso a volontà in questo lavoro, che a mio parere sintetizza in quelle che a questo punto diventano poche pagine, la sua esperienza più che trentennale di didatta, batterista e persona a cui sta veramente a cuore la persona dall’altra parte del libro


Tu.


Chapeau Maestro!
Gigi Morello

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ATTENZIONE LA PRESENZA DI MAURIZIO A TORINO E’ STATA CANCELLATA PERCHE’ MAURIZIO DOVRA’ RIMANERE A ROMA PER LAVORI IN RAI. VI FAREMO SAPERE AL PIU’ PRESTO ALTRI APPUNTAMENTI CON LUI.

Vogliamo segnalare la presenza a Torino di uno dei batteristi “POP” più quotati al momento, ma non solo pop. Maurizio, che riprenderà il Tour con Lucio Dalla a Marzo 2010,  salirà sul palco del Teatro Colosseo di Torino il 27 ottobre 2009 per accompagnare il noto cantante Italiano Zarrillo.

Vale veramente la pena andare a vedere questo grande  professionista all’opera, soprattutto per coloro che intendano intraprendere una professione nel campo professionale e commerciale italiano.

Per chi come noi avesse avuto il piacere di sentire Maurizio “Senza Catene” suonando liberamente la sua musica, vogliamo ricordare che oltre ad essere il giusto batterista commerciale italiano Maurizio ha una tecnica e una padronanza ritmica comparabile a quella di altri grandi batteristi a livello internazionale. Ecco il link che parla del seminario di Maurizio a Vacanza in Musica 2009

Maurizio è un fuoriclasse della batteria, oltre ad essere noto ai molti per essere il batterista ufficiale del Festival di Sanremo, ha collaborato con alcuni dei più grossi nomi a livello Italiano e internazionale. Questa è la lista di alcune delle sue più note collaborazioni:

Ray Charles, Caetano Veloso, Michael Bolton, Randy Crawford, Paul Young, Michael Boublè, Gavin De Graw, Natalie Cole, Gloria Gaynor, Dionne Warwick, Mina, Laura Pausini, Cocciante, Morandi, Renato Zero, Fabio Concato, Alex Britti, Michele Zarrillo, Neffa, Eduardo De Crescenzo, Mango, Paola Turci, Massimo Di Cataldo, Luca Barbarossa, Samuele Bersani, Roberto Vecchioni, Cristiano De Andrè, Mia Martini, Nino Bonocore, Eugenio Bennato, Tony Esposito, James Senese, Maurice Jarre, Louise Bakalov, Renato Serio, Stelvio Cipriani, joe Zawinul, Richard Bona, Manolo Badrena, Nelo Nike, Phil Woods, Tony Scott, Chet Baker, Phil Wilson ecc

Non so se avete notato in questa lista personaggi come Chet Baker, Ray Charles, Joe Zawinul, Manolo Badrena, Phil Woods. Qui si parla di personaggi che hanno fatto la storia della musica internazionale. E questo solo per citarne alcuni.

Quindi consigliamo vivamente chi fosse interessato a lavorare professionalmente con le bacchette di andare a trovare Maurizio al Teatro Colosseo, il 27 Ottobre.

Noi ci saremo.

Ottavo giorno, altre mille cose in pentola. Gli insegnanti a questo punto si concentrano sulla preparazione degli spettacoli live che si svolgeranno il 9, 10 e l’11 di settembre, I ragazzi schiumano per la voglia di esibirsi, ma sono nervosi, la piscina iniza ad essere meno frequentata mentre i leggii e i pad da allenamento sono difficili da reperire, le sale studio sempre piene…
Oggi è una giornata speciale, la clinic di Maurizio dei Lazzaretti era una clinic che aspettavamo da tempo.
Proviamo ad immaginare un ragazzino che dalla realtà provinciale di una piccola città come Lecce a sedici anni e precisamente alla fine degli anni 70 pensa di andare negli Stati Uniti a Boston per studiare la Batteria. Ebbene si quel ragazzino è lui!! Maurizio De Lazzaretti che giunto in quel di San Marco di Castellabate a Vacanza in Musica si appresta a mostrare ad allievi ed insegnanti qualche malizia della sua musicalità, che fin da subito viene da tutti smascherata come non solo musica pop e leggera .

Maurizio Dei Lazzaretti ha un curriculum impressionante: Questa è la lista di alcune delle sue più note collaborazioni: Da Spavento:
Ray Charles, Caetano Veloso, Michael Bolton, Randy Crawford, Paul Young, Michael Boublè, Gavin De Graw, Natalie Cole, Gloria Gaynor, Dionne Warwick, Mina, Laura Pausini, Cocciante, Morandi, Renato Zero, Fabio Concato, Alex Britti, Michele Zarrillo, Neffa, Eduardo De Crescenzo, Mango, Paola Turci, Massimo Di Cataldo, Luca Barbarossa, Samuele Bersani, Roberto Vecchioni, Cristiano De Andrè, Mia Martini, Nino Bonocore, Eugenio Bennato, Tony Esposito, James Senese, Maurice Jarre, Louise Bakalov, Renato Serio, Stelvio Cipriani, joe Zawinul, Richard Bona, Manolo Badrena, Nelo Nike, Phil Woods, Tony Scott, Chet Baker, Phil Wilson
Maurizio non è un comune batterista pop. Non è IL BATTERISTA DI SANREMO che tutti si aspettavano. Bastano pochi minuti di seminario per comprendere che Maurizio è un professionista raffinato ed estremamente erudito nello studio e nelll’insegnamento della batteria.

Maurizio interprate la didattica dei grandi maestri della batteria internazionale in un modo personale, unico ed estremamente interessante.
In uno degli esercizi che Maurizio ci regala semplifica e rende estremamente personali  i classici esercizi “Fat Back” del grande Maestro Gary Chaffee, prendendo una frase musicale di sole 8 misure che si può imparare a memoria e che include le figurazioni più ricorrenti di cassa e praticandola da 40 a 160 bpm.

Inutile dire che il suo suono è caldo, il suo timing perfetto, i suoi fill denotano anni di studio dei rudimenti e un’applicazione personale e estremamente tecnica degli stessi. Il tutto condito da un gusto e uno stile personale che lo contraddistinguono in qualsiasi esecuzione.
Maurizio è mr “Buono alla prima”.
Maurizio è un maestro del groove, che suona qualsiasi genere musicale nello stile corretto di quel genere musicale. Maurizio suona la samba come un brasiliano, La fusion con un fraseggio con accenni alle frasi di grandi quali Vinnie Colaiuta, ma rimanendo sempre personale. Quando suona Jazz può farlo alla Elvin Jones o a Philly Jo Jones se gli viene richiesto, ma con noi si sente che è in grado di essere se stesso, Maurizio dei Lazzaretti, uno stile personale riconoscibile e denso di riferimenti e gustoso per le orecchie ed il cuore.
Il Pluspoint di Maurizio è che se vuole è in grado di essere qualsiasi batterista, si può spersonalizzare, adattarsi a qualsiasi esigenza ritmica o stilistica. Un po’ come i grandi attori del passato tipo Vittorio Gassman che riescono ad interpretare l’Otello o il burino di Trastevere, rimanendo credibili e fedeli al copione, attirandosi caterve di applausi.
Maurizio accompagna il pop come gli viene richiesto di farlo, esattamente come richiesto, includendo diverse intenzioni degli accenti sul charleston, cassa e rullante, accenti più o meno incisivi e spostati a seconda del genere o dei gusti della persona che deve accompagnare e riesce addirittura a suonare come fosse Dave Grohl da ragazzino (il Batterista dei Nirvana), poca tecnica e intenzione primitiva selvaggia ma potente e densa di groove. Maurizio arriva al punto di studiare i sui fill in modo che favoriscano le frasi cantante degli artisti che lo accompagnano. Stiamo parlando di qualcosa che non è possibile riprodurre con una beat box o con dei loop.
Maurizio è in grado di suonare qualsiasi cosa da grande professionista. Una sola parola esce dalla bocca di Gigi Morello, Gianluca Fuiano e Luca Turolla: IMPRESSIONANTE.
La clinic di Maurizio procede alla stessa stregua di quella che avrebbe potuto essere la clinic di un grande didatta di livello  internazionale, stretching del tempo su groove latin, come avvicinarsi a a quel tipo di groove usando terzine mischiate a sedicesimi, il concetto di tempo spostato in contrapposizione alle frasi backwords, Esercizi di ribaltamento del beat etc. Sembra di essere alla Berklee.

Non è possibile definire con le semplici parole questa clinic, questa come quella del Grande Massimo Pacciani è stata un’esperienza unica, imperdibile, speriamo di proporvela presto non a 1000 km da Torino.
Dove la tecnica incontra il groove e l’umiltà di una grande persona come Maurizio Dei Lazzaretti si mescola ad una grande passione per questo strumento e per la musica in generale, passione e competenza  che traspare in ogni nota e parola proferita, la sola risposta non è un DVD ne un racconto scritto, ma ESSERCI.
NOI C’ERAVAMO

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