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La Drum School in collaborazione con La Casa Musicale Scavino e Il Peocio
è lieta di presentarvi:

MARCO MINNEMANN DRUM CLINIC

GIOVEDI’ 16 ORE 16,30 PRESSO LA CASA MUSICALE SCAVINO,
via Ormea 66 – angolo via Valperga Caluso,
INGRESSO LIBERO

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Inutile dirvi che Marco è uno dei migliori batteristi esistenti a livello mondiale. Non potete assolutamente perdervelo!

Mi è appena arrivato il prototipo del mio nuovo signature sidesnare “yellow bonsai”. E’ un bonsai giallo perché è estremamente piccolo e con un suono particolarissimo, oltre ad essere particolare nella concezione strutturale ed essere innovativo nel catalogo dei rullanti Vibe Drum.
e’ un 10″ x 4″ in alluminio sottile, finitura “Vibe Moon Raw Yellow”, Air Trap System, con il mio simbolo sui lati.
La particolarità di questo sidesnare è quella di suonare come un rullante normale alzato di pitch da un dj. Un suono unico che si presta ad essere usato come rullante side d’accompagnamento mentre con il mainsnare si suonano gli accenti più forti. Riproduce la sensazione di due loop di batteria che suonano in simultanea, uno con un rullante classico, l’altro usando un loop accellerato e alzato di pitch, ma tutto con i suoni acustici.
L’INCREDIBILE NOVITA’ di questo rullante è quella di essere studiato studiato da Paolo Zuffi e da me come rullante ALLA PORTATA DI TUTTI. Infatti senza rinunciare alle caratteristiche sonore dei rullanti Vibe, tra i migliori rullanti in commercio, questo rullantino è stato studiato per essere venduto al prezzo più basso tra i rullanti Vibe (che penso sia attorno ai 160-170 Euro), che è un prezzo bassissimo considerando che stiamo parlando di un rullante completamente artigianale fatto interamente a mano in Italia.
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ATTENZIONE, IL LUOGO DEL SAGGIO E’ CAMBIATO!

IL SAGGIO SI SVOLGERA’ AL PEOCIO

IN VIA BELVEDERE 31 A TROFARELLO.

STESSA DATA E STESSA ORA

LA RAGIONE E’ CHE AVENDO IL MC RYANS DOVUTO CAMBIARE LA PROGRAMMAZIONE ESTIVA ALL’APERTO, CON UN’ORARIO DI ESIBIZIONE RIDOTTO, NON SAREBBE STATO POSSIBILE FARE ESIBIRE TUTTI GLI ALLIEVI CHE DEVONO PARTECIPARE, QUINDI ABBIAMO TROVATO UNA NUOVA LOCATION.
ECCO IL NUOVO MANIFESTO
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Sabato scorso si è svolto a Torino, presso Artintown, il seminario di John Tempesta, batterista americano di ottima levatura tecnica e musicale.
La sala è gremita di spettatori, molti allievi della Drum School, diversi batteristi ma anche chitarristi e altri musicisti, alcuni giornalisti (tra cui Luciano Beccia di Percussioni), la presidente del Fan Club dei Cult in Italia (John è il batterista di questa storica Band) e persino i cugini di John che vivono nel Sud Italia e che si sono fatti centinaia di chilometri per venire ad applaudirlo.
Dopo un brano iniziale John saluta il pubblico e ci parla di sé. Quello che arriva è che nonostante il successo e la sua presenza sui palchi internazionali John è sempre rimasto nel cuore il metallaro del Bronx che si è comprato la sua prima batteria da un vicino ad un prezzo di 25 dollari e che spendeva i sui pochi guadagni come postino comprandosi pezzi di batteria uno alla volta nel negozio vicino a casa sua.
John è un ragazzo che si è impegnato partendo dal niente fino a diventare un batterista rock metal affermato. John si è fatto da solo, una gavetta come drum tech di Charlie Benante (Anthrax) che lo ha portato a farsi sentire da musicisti durante il sound check, musicisti che lo hanno poi notato e richiesto per lavori in studio e live. Niente magia o calci in culo, tanto lavoro, impegno e la ferrea volontà di non arrendersi. Una ragazzo che con grande umiltà e devozione verso il suo lavoro riesce a regalare alla famiglia un disco di platino ottenuto con i White Zombie, e che considera questo una grandissima soddisfazione, paragonabile all’aver suonato con Toni Iommi, mitico chitarrista dei Back Sabbath. Inutile dire che il John UOMO ci ha conquistato già con il cuore prima ancora di conquistarci con il suo drumming potente e sonoro.
Dopo avere suonato su diverse basi musicali tra cui Cult, Testament e altre, John si è soffermato sullo sviluppo della precisione sui singoli sulle due casse con un esercizio di unisono tra piede destro e sinistro nel quale si concentra l’attenzione sull’evitare i flam tra sinistra e destra.
La tecnica di John si basa sulla potenza e sulla precisione, infatti utilizza quasi esclusivamente colpi singoli sui tom e sulle casse, con l’aggiunta di alcuni drag con il piede destro per rendere il fraseggio più complesso e intrigante.
John usa molti gruppi di 3 su sedicesimi e trentaduesimi, in particolare swiss triplets. Per gli incastri tra piedi e mani mostra dei “semplici” esercizi combinando frasi lineari con 4 colpi singoli di mano e 4 colpi singoli di casse, e 6 colpi singoli di mano e 6 di casse, mischiati tra di loro e portati poi fino a 240 bpm. Molto, molto metal e molto efficace.
Una curiosità che John ci ha rivelato è che quando studia i brani per un’audizione non li studia mai su di una batteria. Li ascolta molte volte e fa l'”Air Play” cioè li suona fingendo di avere una batteria sotto di se, limitandosi a suonarli nell’aria. Dice che da quando ha iniziato a farlo le audizioni sono andate bene, e quindi è diventata per lui una forma di scaramanzia farlo come abitudine.
John presenta gli strumenti musicali di cui è endorser, tra cui il suo rullante signature, un 14”x7” in ottone di cui và particolarmente fiero. John Usa batterie Tama (aveva un set Imperialstar con una cassa da 22, tom 10, 12 e due timpani 16 e 18 anche se generalmente usa due casse da 24), pelli Remo (emperor sui tom, emperor x sul rullante, powestroke sulla cassa), piatti Zildjian e un registratore multitraccia portatile della Zoom.
Ultima perla di saggezza “suonate per la musica non per la tecnica”: un invito a suonare come musicista, al servizio della musica e non di se stessi.
Al termine del seminario, dopo un Solo free form, John si intrattiene volentieri con ammiratori e curiosi, firma autografi e si fa fotografare con i ragazzi che hanno partecipato al seminario.
Al termine della serata si ha l’impressione che un amico debba partire, come mi confessa Marco due giorni dopo, parlando anche della sua semplicità e umiltà partendo dal fatto che nonostante ci fossero diversi ragazzi pronti ad aiutarlo, John si è montato la batteria da solo, facendosi solo aiutare dai ragazzi di Ringo Music per tirarla fuori dalle custodie, e tutto in 15 minuti d’orologio.
Ringraziamo John per il seminario e Marco e Daniele di Ringo Music per l’organizzazione magistrale e i diversi allievi della scuola che vi hanno partecipato.
A presto John, Torino ti augura la fortuna che meriti!
G

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Ecco le foto della fase di lavorazione del mio nuovo rullante signature 14×5,5 creato da Paolo Zuffi di Vibe Drum.
Avrà dei fori di sfiato piccoli nel fusto vicino alla pelle battente per aumentare la sensibilità sui colpi tipo ghost note e aumentare la potenza dei suoni forti. Alluminio dipinto con procedure speciali brevettate Vibe sarà alla fine nero lucido con il mio logo argento e oro (qui si vede ancora il colore base opaco e solo la parte argento del logo). Pelli Aquarian, cerchi Die Cast (pressofusi) tiranti artigianali Vibe e logo argento-oro Vibe.
Insomma una Ferrari di rullante come direbbe Roby Vitari. Non vedo l’ora di mostrarvi le foto del rullante finito e.. soprattutto.. farvene sentire il suono!
G
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LA GIGI MORELLO DRUM SCHOOL ALLA UFIP

7:15

Caffè?

All’appello non sembra mancare proprio nessuno. Gigi e Franco ci sono, Pino è già dentro la sala e io sono appena arrivato. Le nostre facce la dicono lunga, è presto, e un caffè alla macchinetta di Emergenza Musica ci fa subito mettere in moto le idee e la macchina. Si parte.

 

8:30

Primo autogrill, secondo caffè.

Durante la prima parte di viaggio non può che regnare un argomento fra tutti: la batteria. In mezzo a quattro batteristi intenti ad ascoltare buona musica l’unica voce stonata sembra essere quella del navigatore. L’idea é chiara a tutti: presentare la realtà della nostra Drum School alla UFIP, icona incontrastata nel campo batteristico. In più noi vogliamo farlo di persona, parlando faccia a faccia con i più grandi fabbricatori di piatti italiani. Le chiacchiere e i chilometri colano via veloci e non c’è il tempo di farsi troppe domande. Il cartello “Benvenuti a Pistoia” ha già risposto a tutti. Siamo arrivati.

 

11:20

Varcare la soglia.

FRANCO STELLA GIGI MORELLO E PINO MONTEVERDE ALLA UFIP

Finalmente entriamo nella fatidica UFIP. Gigi è di casa e ci presenta alle prime persone che incontriamo spiegando che veniamo da lontano ma che a discapito dell’apparenza non siamo i re magi: i pacchi che portiamo sono solo prodotti tipici (dolci e qualche buon vino), regalo per il Presidente della UFIP, il mitico signor Tronci.

 

11:30

Facce di bronzo.

Gigi Morello e Sergio Fanton alla UFIP

Conosciamo Sergio Fanton, Artist Manager della UFIP, che ci porta a fare un giro in produzione. Lui è un personaggio speciale, ha persino lavorato come tecnico personale di Stewart Copeland e Jo Jo Meyer!!!! Ascoltiamo ammirati le sue parole e ci facciamo portare in giro per un tour nel sancta sanctorum della UFIP. Finalmente vediamo come si fanno i piatti! Gigi sa già molte cose, tutti facciamo domande e tocchiamo di tutto. Ogni tanto spunta qualcuno con la faccia e la tuta completamente nera per la fusione del bronzo. Io ho già fatto un centinaio di foto e tutti gli artigiani che incontriamo in produzione sono molto gentili con noi e ci spiegano tutto. Assistiamo alla martellatura (tutta a mano!) e ai vari momenti della rifinitura fino ai piatti finiti che per essere chiamati tali devono superare il difficile esame di tutti tra cui quello di Damiano Tronci.. Sa tutto in fatto di piatti, ci parla dei suoi esperimenti creativi e del suo lavoro e di come un piatto assume un suono a seconda di come viene fuso, tornito, martellato. Rimaniamo a bocca aperta da tanta esperienza.

FUCINA UFIP

MARTELLATURA UFIP

 

 

13:30

Questa è la Drum School.

Le chiacchiere fatte con Sergio a proposito della nostra scuola sono state fruttuose per più motivi. Sergio sembra addirittura stupito di conoscere solo oggi una realtà come la nostra, forse l’unica nella nostra città. Per questo ci scambiamo opinioni e contatti. Siamo contenti, c’è un buon feeling. Le idee volano ma gli stomaci brontolano. Pranziamo insieme?

 

15:00

Il paese dei balocchi.

GIGI MORELLO E LUIGI TRONCI ALLA UFIP

DRUM SCHOOL E TRONCI

Anche a tavola continuiamo la riunione e scherziamo con Sergio e con Elisabetta Tronci, responsabile dell’amministrazione. Ora però ci aspetta l’incontro con il mitico signor Tronci. Molti batteristi tra cui Gigi me l’hanno descritto come un tipo incredibile e appena lo vediamo arrivare ci saluta con il suo sonoro accento toscano e dice che ci deve assolutamente far vedere una cosa. Capisco che avevano ragione. Infatti ci fa subito guardare un video sulla storia della UFIP e ci spiega chi sono i suoi parenti “piattai” man a mano che appaiono sul monitor. Uomini che da decine e decine d’anni sono capaci di forgiare dei piatti dal suono incredibile. La chiacchierata con il signor Tronci prosegue allegra. Apprezza i nostri doni e le idee della nostra Drum School. Poi arriva finalmente il momento di provare i piatti. Benvenuti a “Piattoland”, ragazzi, altro che giostre! E’ il signor Tronci in persona a farci da guida. Dispensa a tutti consigli su suoni e composizioni di piatti che neanche immaginavo. Gigi prova praticamente di tutto. Il Presidente continua a portarci piatti di tutti i tipi e ci spiega come sono fatti. L’umore è alle stelle ma purtroppo comincia a essere tardi.

16:45

“Due Parole con il Boss”

Incontriamo Alberto Biasei, General Manager della UFIP. Con lui pianifichiamo futuri progetti e metodi di rendere il marchio ufip sempre più presente ed ancora più consacrato a livello internazionale. Discutiamo dei nuovi progetti con le istituzioni che abbiamo in ballo e della presenza della scuola in tutto il territorio nazionale. Lasciamo parlare Gigi e “l’ingegnere Pino Monteverde” di Emergenza Musica (per noi prima era solo Pino) e ci facciamo piccoli piccoli guardando in giro l’arredamento dell’ufficio mentre il Boss parla di analisi di vendita e distribuzione a livello internazionale. Gigi mi presenta come insegnante del progetto speciale della scuola dedicato ai bambini, elemento portante della scuola. Se sono arrossito, quando Gigi tesseva le mie lodi e brevemente illustrava il nostro metodo di insegnamento, è solo per il caldo…

 

17:30

“Tornate a trovarci”!

LELE BERTAZZONI GIGI MORELLO E LUIGI TRONCI ALLA UFIP

Così ci apostrofa il Signor Tronci mentre ci saluta. Deve andare alla Fondazione sua omonima, un museo storico di strumenti musicali e della sua famiglia. Ci invita a tornare, a portare tutti gli allievi, per visitare l’officina e magari mangiare qualcosa sui prati. Ci vengono regalati cataloghi, adesivi, felpe, cappellini, piatti e auguri per un buon viaggio di ritorno. A presto.

LUIGI TRONCI INTONA GLI SPLASH

 

19:15

Il ritorno.

E’ già un po’ che stiamo viaggiando verso casa. Siamo tutti e quattro stanchi ma l’euforia non è passata. Nascono molte idee per la Scuola, che presto magari vedrete online, e ricordiamo tutto ciò che abbiamo visto e sentito. Non sono il solo infatti, credo, ad avere ancora addosso le parole, le idee e i progetti delle ore appena trascorse e soprattutto il suono di quei piatti. Caldo, denso, esplosivo e “brillante”. Proprio come questa giornata.

 

Grazie a Luigi Tronci, Damiano Tronci, Elisabetta Tronci, Sergio Fanton, Lorenzo e Peppe,

 

Lele.

 

Saggio Gigi Morello Drum School 2008

Saggio Gigi Morello Drum School 2008


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