ezio pelizzi

La parola cultura molto spesso spaventa. Erroneamente, nell’immaginario collettivo generale, essa viene sempre associata a: saggi filosofi che discutono alacremente sul significato della vita, scienziati  che disputano su teorie complicate o letterati che polemizzano su sottigliezze storiche o semantiche.

Il dizionario riporta la  seguente denominazione: “ la cultura è l’insieme della tradizione e del sapere scientifico, letterario e artistico di un popolo o dell’umanità intera “.

Nel corso della nostra vita di appassionati di musica, immancabilmente, abbiamo assistito a diverse performance di artisti. Ciò che rende magnetico ed irresistibile un musicista, oltre che la bravura tecnica, genio, musicalità, ecc, è la potenza delle idee e dell’ironia che trasmette dal palco con il linguaggio.

Come si fa ad essere preparati e spiritosi e sapere sempre cosa dire al momento giusto. Beh ! Madre natura, la favella, a qualche d’uno di noi, la regala spontaneamente, ma se questa benedizione non ci avesse colto, ci si può arrangiare. Come? Facile. Occorre semplicemente essere curiosi. Provare a non fossilizzarsi sulle proprie certezze. Cercare di vivere e osservare le cose da diversi punti di vista. Abbandonare l’invidia verso gli altri. Quali sono gli strumenti per poter puntare a tutto questo? La risposta è quasi d’obbligo. LEGGERE-SENTIRE-GUARDARE. L’ho scritto in maiuscolo perché queste tre paroline racchiudono tutto il mondo che non riusciremo a conoscere completamene, nell’arco della nostra intera vita. Questa è la sua grandezza. Avremo sempre qualche cosa di nuovo da scoprire. La curiosità ci porterà in mondi a noi sconosciuti.

Sembra tutto molto banale ma se leggete qualsiasi metodo musicale, dalla chitarra elettrica allo xilofono, sarà sempre consigliato l’ascolto della musica dei grandi artisti  interpreti dello strumento, per formare il proprio carattere e sensibilità musicale.

Il suggerimento è sempre metabolizzato con sufficienza. Il nostro ego ci spinge a pensare di ascoltare già abbastanza. L’abitudine ci dirige quasi sempre verso un solo genere musicale, che diventa il nostro incontrovertibile credo.

Questo potrebbe creare un certo immobilismo intellettivo.

Quindi ascoltate tutti i generi musicali, metteteli a confronto, cercate di capire i diversi stili interpretativi, leggete tutto quello che trovate interessante, siate curiosi e non abbiate paura di chiedere, osservate quello che vi circonda cercando sempre un punto di vista diverso. Siate voi stessi e siate liberi. Tutto questo servirà ad integrare lo studio della tecnica e dello strumento, vi farà formare e diventare una  persona completa che potrà lavorare ed interagire bene con gli altri uomini, siano essi musicisti o no.

Con lo studio per le cose che vi appassionano e l’approccio giusto alla vita potrete raggiungere una cosa che molti hanno persino dimenticato che esista…….la felicità.

Ezio Pelizzi

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