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Agostino Romeo, un batterista svizzero di nascita italiana, Agodrummer si faceva chiamare su Facebook, ci ha lasciato il 28 settembre 2012.
Lo conoscevamo perché era eternamente presente nella comunità batteristica con i suoi video, i suoi commenti su video di altri batteristi.
Lui c’era.
E lui c’è ancora, nonostante che un male incurabile abbia portato via il suo corpo.
Di lui ricordiamo la positività e la giovialità, sempre in tono scherzoso replicava e commentava nell’ambito batteristico fino a pochi giorni prima che succedesse l’evento che, purtroppo, unisce tutti gli esponenti della razza umana, congiuntamente alla nascita.
Abbiamo chiesto alla Moglie Franca Monti di potere raccontare la storia di Agodrummer, e lei ha acconsentito seppur distrutta dal dolore, a raccontare la vita di Ago come Musicista e come uomo, dopo due mesi dalla sua dipartita.
Grazie Franca e grazie Agostino per avere incrociato la vostra vita con le nostre.
Gigi Morello
 
 
AGOSTINO ROMEO nasce a Trapani il 9.12.1950, periodo in cui l’Europa usciva dal buio della seconda guerra mondiale .
In questi anni si impongono differenti stili musicali, molto popolari in America e approdati in Europa grazie ad alcuni militari d’oltre Oceano di stanza in Italia, Francia, Germania. Molti musicisti italiani si sono formati ascoltando, osservando e ripetendo quanto sentito e visto da coloro che per destino si erano trovati a svolgere il servizio militare in Europa.
Agostino era tra coloro che hanno colto lo stimolo e le idee di questa prima esperienza. Poi sono arrivati i Beatles con il loro suono innovativo, dolce e graffiante al contempo. Agostino, grazie a suo papà Mario, che vista la sua passione ha firmato delle cambiali per poter offrire al figlio lo strumento del cuore, già a quattordici anni è tra quanti animano le serate di Trapani, Città ferita ma fiera, nelle cui notti d’estate il suono di un clarino, di un saxofono una batteria, mettono a tacere il dolore di un popolo: c’è un forte desiderio di liberà ed il futuro non è lontano.
Agostino ha scelto la batteria, come molti suoi coetanei, ma il suo talento gli permette di correre e superare le difficoltà  che ogni strumento comporta. Dapprima come autodidatta, in seguito comprende l’esigenza di apprendere da un maestro, tuttavia il talento e le opportunità sono tali che in breve tempo salpa per l’Africa, i Paesi del  Nord Europa, conosce tutto il Vecchio Continente lavorando, o meglio, suonando e creando, con e per numerosi ensemble con i quali imbastisce la tela della sua grammatica musicale. La batteria, si diceva: questo strumento entra nel tessuto culturale, nella carne viva di Agostino, tanto che la sua dedizione per questo magnifico strumento diverrà, a tratti, quasi un’ossessione. La sua “bulimia” di conoscenza per la musica tutta e per la musica strumentale della seconda metà del Novecento, soprattutto popolare (pop, jazz, funk, rock, jazz-rock, salsa, latin, ecc.), sono sempre più il vocabolario sonoro attraverso il quale Agostino esprime se stesso e la sua visione del mondo. Animo solare e socievole, Agostino ha sempre anteposto l’amicizia e la condivisione del sapere all’ego, creando attorno a sé un clima di sincera curiosità per tutto quanto “profumasse” di musica e suono. In questo senso è possibile ritrovare in alcuni tra i non pochi allievi, quello spirito di apertura e ricerca che ne hanno contraddistinto il cammino musicale.
 
Agostino ha sempre speso parole di incoraggiamento per i giovani musicisti che hanno avuto la fortuna di incontrarlo e raccogliere i suoi suggerimenti.
Fino agli ultimi giorni della sua vita, la sua narrazione, la sua vita, sono  state scandite dal ritmo preciso e mai banale del suo pensiero. Anche chi lo ha visto proprio negli ultimi attimi di vita, ha potuto condividere uno spirito libero ed ancora affascinato dalla batteria, tanto che, seppur debole e dolorante, una settimana prima di morire, egli sedeva ancora dietro al suo magnifico strumento con il quale ha attraversato i migliori anni della sua vita.
Ringraziamo Agostino per il calore umano e per i numerosi momenti che ci ha concesso in questo strano mondo.
Franca Monti
Moglie, Fan, Amica


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