Storie di vita

VIDEO 1 Piazza San Carlo a Torino. Sabato 17 Novembre 2012.

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VIDEO 2 Piazza Castello a Torino. Sabato e Domenica 17-18 Novembre 2012.
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VIDEO 3 Batteristi sulle strade Domenica 18 Novembre 2012.
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Un’impresa ciclopica, un grande lavoro da parte degli organizzatori della Turin Marathon, in primo luogo il Presidente mr Luigi Chiabrera e Mr Alex Bianchi, responsabile Stratorino che anche quest’anno sono riusciti nel novembre scorso ad organizzare un’evento sportivo di tutto rispetto a livello Internazionale.
Con una piccola postilla… la Turin Marathon è la sola Maratona di livello internazionale che vede Batteristi ritmare l’andamento dei corridori lungo i 42 KM del percorso.
Chi di voi era lì ricorderà le decine di esibizioni di batteristi, dai bambini ai più grandi, alle orchestre di batterie in Piazza San Carlo e Piazza Castello, le performance in strada.
Questa iniziativa ha avuto risalto a livello nazionale e internazionale, contribuendo in modo notevole alla sensibilizzazione popolare sulla batteria in quanto strumento musicale, sensibilizzazione di cui GM Drum School si occupa ormai da diversi anni con grande impegno.
Pertanto ci è sembrato doveroso PREMIARE con una targa di riconoscimento ufficiale a Mr Luigi Chiabrera e Mr Alex Bianchi davanti a tutti i docenti e ai partecipanti della Turin Marathon Batteristica, e a consegnarla sarà Mr Sergio Bellotti, rappresentante della più nota università musicale del mondo, il Berklee Music College of Boston.

A loro volta Mr bianchi e Mr Chiabrera premieranno TUTTI i docenti e i partecipanti alle attività della Turin Marathon Batteristica che sono caldamente  invitati a prenotare mandando la loro adesione a info@gmdrumschool.com.

E’ probabile la partecipazione di media e/o giornali.
 
 

Agostino Romeo, un batterista svizzero di nascita italiana, Agodrummer si faceva chiamare su Facebook, ci ha lasciato il 28 settembre 2012.
Lo conoscevamo perché era eternamente presente nella comunità batteristica con i suoi video, i suoi commenti su video di altri batteristi.
Lui c’era.
E lui c’è ancora, nonostante che un male incurabile abbia portato via il suo corpo.
Di lui ricordiamo la positività e la giovialità, sempre in tono scherzoso replicava e commentava nell’ambito batteristico fino a pochi giorni prima che succedesse l’evento che, purtroppo, unisce tutti gli esponenti della razza umana, congiuntamente alla nascita.
Abbiamo chiesto alla Moglie Franca Monti di potere raccontare la storia di Agodrummer, e lei ha acconsentito seppur distrutta dal dolore, a raccontare la vita di Ago come Musicista e come uomo, dopo due mesi dalla sua dipartita.
Grazie Franca e grazie Agostino per avere incrociato la vostra vita con le nostre.
Gigi Morello
 
 
AGOSTINO ROMEO nasce a Trapani il 9.12.1950, periodo in cui l’Europa usciva dal buio della seconda guerra mondiale .
In questi anni si impongono differenti stili musicali, molto popolari in America e approdati in Europa grazie ad alcuni militari d’oltre Oceano di stanza in Italia, Francia, Germania. Molti musicisti italiani si sono formati ascoltando, osservando e ripetendo quanto sentito e visto da coloro che per destino si erano trovati a svolgere il servizio militare in Europa.
Agostino era tra coloro che hanno colto lo stimolo e le idee di questa prima esperienza. Poi sono arrivati i Beatles con il loro suono innovativo, dolce e graffiante al contempo. Agostino, grazie a suo papà Mario, che vista la sua passione ha firmato delle cambiali per poter offrire al figlio lo strumento del cuore, già a quattordici anni è tra quanti animano le serate di Trapani, Città ferita ma fiera, nelle cui notti d’estate il suono di un clarino, di un saxofono una batteria, mettono a tacere il dolore di un popolo: c’è un forte desiderio di liberà ed il futuro non è lontano.
Agostino ha scelto la batteria, come molti suoi coetanei, ma il suo talento gli permette di correre e superare le difficoltà  che ogni strumento comporta. Dapprima come autodidatta, in seguito comprende l’esigenza di apprendere da un maestro, tuttavia il talento e le opportunità sono tali che in breve tempo salpa per l’Africa, i Paesi del  Nord Europa, conosce tutto il Vecchio Continente lavorando, o meglio, suonando e creando, con e per numerosi ensemble con i quali imbastisce la tela della sua grammatica musicale. La batteria, si diceva: questo strumento entra nel tessuto culturale, nella carne viva di Agostino, tanto che la sua dedizione per questo magnifico strumento diverrà, a tratti, quasi un’ossessione. La sua “bulimia” di conoscenza per la musica tutta e per la musica strumentale della seconda metà del Novecento, soprattutto popolare (pop, jazz, funk, rock, jazz-rock, salsa, latin, ecc.), sono sempre più il vocabolario sonoro attraverso il quale Agostino esprime se stesso e la sua visione del mondo. Animo solare e socievole, Agostino ha sempre anteposto l’amicizia e la condivisione del sapere all’ego, creando attorno a sé un clima di sincera curiosità per tutto quanto “profumasse” di musica e suono. In questo senso è possibile ritrovare in alcuni tra i non pochi allievi, quello spirito di apertura e ricerca che ne hanno contraddistinto il cammino musicale.
 
Agostino ha sempre speso parole di incoraggiamento per i giovani musicisti che hanno avuto la fortuna di incontrarlo e raccogliere i suoi suggerimenti.
Fino agli ultimi giorni della sua vita, la sua narrazione, la sua vita, sono  state scandite dal ritmo preciso e mai banale del suo pensiero. Anche chi lo ha visto proprio negli ultimi attimi di vita, ha potuto condividere uno spirito libero ed ancora affascinato dalla batteria, tanto che, seppur debole e dolorante, una settimana prima di morire, egli sedeva ancora dietro al suo magnifico strumento con il quale ha attraversato i migliori anni della sua vita.
Ringraziamo Agostino per il calore umano e per i numerosi momenti che ci ha concesso in questo strano mondo.
Franca Monti
Moglie, Fan, Amica

Le persone grandi si riconoscono dal fattore che in Americano si chiama “Care”. “Care” è prendersi cura della persona che hai accanto, finché la persona ha risolto il proprio problema.
Non è una grande storia quella che vogliamo raccontare, ma una storia densa di significato che dà un’esempio del fattore “care” dei grandi artisti.
L’ultima volta in cui Dom è stato nella nostra sede centrale ha notato che nella “Dom’s Room”, l’area forse più trafficata della Sede Centrale GM Con pad per le mani e per i piedi in costante uso, i Pad per la cassa erano decisamente usurati… Senza dirci niente Dom ha contattato Mr Dick Markus della D’Addario International che ci ha spedito gratuitamente diversi ricambi per i pad della cassa.
Sono le piccole cose che rivelano le grandi persone….
Grazie mr Dom Famularo, grazie mr Markus! Noi tutti insegnanti e gli allievi ringraziano!


Per il terzo anno consecutivo Gm Drum School organizza un evento unico al mondo.
un batterista ogni 500 metri che scandisce il ritmo ai corridori della turin marathon.
Il giorno prima della maratona, sabato 17 novembre 2012 un’enorme orchestra di batterie suonerà all’unisono nello splendore di piazza San Carlo a Torino.
Sul palco i direttori regionali della Gm Drum School diretti da Gigi Morello e da Gianluca Fuiano, ospiti Cristiano Coraggio, direttore GM Lazio, Franco Rossi, Direttore dell’Accademia di Musica Moderna, Furio Chirico, Direttore Regionale, dell’Accademia di Musica Moderna, Gianpaolo Petrini di Professional Drum, Luciano Beccia rappresentante il PercStudio di Giorgio Gandino, Elisa Pilotti del Drum Club di Genova, Igor Dezzutto, Carlo Cannarozzo della GM del pinerolese, Paolo Narbona, più altri direttori di scuole Piemontesi che verranno comunicati a breve.
Inoltre dal 16 al 18 Novembre 2012, in Piazza Castello a Torino, piazza dove transitano migliaia di passanti ogni giorno, sarà presente un grande stand della GM Drum School dove si svolgeranno piccole Clinic in pillole tenuti da molti batteristi di spicco della scena musicale Italiana.
Chi ha assistito allo spettacolo degli anni passati, saprà che è un’esperienza unica sentire più di 100 batterie che suonano all’unisono in piazza san carlo e che coinvolgono migliaia di corridori durante i 42 km della maratona.
l’evento sarà ripreso dalla Rai e da radio e televisioni da tutto il mondo, essendo la Turin Marathon un evento di spessore e rilevanza internazionale, grazie anche allo splendido lavoro portato avanti dal dottor Luigi Chiabrera, patron della manifestazione, coadiuvato dall’organizzatore Alex Bianchi, a loro volta grandi appassionati di musica.
SONO APERTE LE ISCRIZIONI ALL’ORCHESTRA DI BATTERIE
se sei un’insegnante di batteria o un semplice batterista e vuoi partecipare scrivi a info@gmdrumschool.com

Giovanni Acchiardi e la sorella Alice con la batteria per i bambini di Selektzia


Giovanni Acchiardi è un personaggio speciale. Quando l’abbiamo conosciuto ci ha colpito la sua sincerità e il suo impegno. “Cosa vorrà questo personaggio che senza mezzi termini ci contatta per farsi regalare una batteria?” Si sono chiesti Gigi ed Enrico alla consueta riunione Della Drum School  del Lunedì “beh facciamolo venire e vediamo cosa dice”.
Da quattro anni nel periodo estivo Giovanni va a Selektzia, un paesino sperduto nella campagna ucraina a 180 km da Chernobyl.
Nel 2008 è partito un piccolo ma importante progetto con cui si cerca di aiutare un po’ i bambini e i ragazzi del paesino, molti dei quali con grandissimi problemi familiari, genitori inesistenti o con grossi problemi di alchool ecc….

Bambini di Selektzia si alternano sulla batteria


Tutto questo si può fare grazie al grande impegno di un sacerdote di nome Vassil, che tutto l’anno si occupa di questi bambini, preoccupandosi dei momenti ricreativi e di quelli educativi, si preoccupa affinchè nella scuola del paesino ci siano quaderni, libri, matite ecc….
L’impegno di andare una volta l’anno per un lungo periodo, quasi fosse un missionario non ufficiale in un paesino vicino a Cernobill, Selekzia, in Ucraina, le foto e i racconti della povertà di questi bambini che Giovanni prende per mano e li introduce alla musica e alla gioia è encomiabile.

Giovanni impartisce ai ragazzi qualche rudimento della Batteria


Per una volta si poteva fare qualcosa: Gigi aveva una batteria che non poteva usare per motivi di Endorsement e dei piatti non più usati ma buoni, Enrico ci Ha messo un suo Rullante un’asta e delle bacchette 7a da bimbo, Marco Pugliese di Ringo Music Un bel pedale della cassa e del charleston, ed ecco una batteria che è stata recapitata a Selekzia, la prima batteria vista in quel paese.
E insieme alla batteria, 17 chitarre, 3 tastiere, 36 flauti.
Buona suonata bambini di Selekzia!
Very Well Done Giovanni e Alice, la sorella di Giovanni che quest’anno l’ha accompagnato in Ucraina.

Mai avrei pensato di dovere scrivere due necrologi di amici batteristi in così breve tempo, invece si. Dopo Ivan Gheller è la volta di Paolo Negro, allievo e amico, una persona sensibile.
Forse Troppo.
Paolo amava suonare la fusion, la musica latina, i tempi funk e lo shuffle, un batterista raffinato, di classe.
Paolo Suonava inoltre molto bene la chitarra classica, faceva musica a 360 gradi.
In questo mondo la perfezione non esiste e per poterci convivere bisogna andare un po’ a braccetto con l’imperfezione, le cause perse, il dolore.
Paolo non era d’accordo.
Ha dato il suo disaccordo finale al mondo in cui viveva pochi giorni fa.
L’ho incontrato l’ultima volta meno di un mese fa al Rocklab, dove aveva affittato una saletta per potersi allenare, suonando sopra a delle basi musicali.
Poche parole scambiate, due commenti umili sul suo suonare, io che gli dico “guarda che suoni bene” e lui a minimizzare. Beh chi l’avrebbe detto.
Ora non c’è più.
Buon viaggio Paolo. Spero che tu possa trovare la pace che desideravi.
G
 

La direzione nazionale GM Drum School annuncia pubblicamente la cessazione delle relazioni con la scuola precedente nominata “GM Drum School Sardegna”.
Il motivo della scissione è stato dettato da ragioni relative ai programmi e ai metodi didattici e alla direzione degli stessi, differenze di pensiero inconciliabili.
Per nessuna ragione questo include le relazioni personali tra gli insegnanti e il direttivo GM Drum School, insegnanti per i quali si conserva la massima stima e rispetto.
Raphael Saini, ex direttore GM Sardegna, continuerà se lo vorrà ad insegnare metal style nelle nostre sedi e coltiverà la sua attività didattica personale in Sardegna, con i programmi didattici che ritiene opportuni.
Buona fortuna a tutti quanti!
La direzione Nazionale GM Drum School


Un uomo, un batterista, un musicista come molti, come nessuno.
Ivan Gheller ci lascia ancora in giovane età, meno di 60 anni, a causa di un male incurabile.
Ivan ha lasciato questo corpo sabato scorso, il 2 giugno 2012, nella sua Venaria Reale, prima periferia di Torino.
Discretamente se ne va, quasi in sordina, in sordina come era solito arrivare agli eventi dei batteristi che spesso frequentava. Due parole alla fine per commentare un fill, un groove, la simpatia o il comportamento del musicista in questione, per poi ripiombare nella sua vita.
Un batterista colto, un amante del buon ritmo nella musica rock e pop, amava interpretare le canzoni di Vasco e di altri artisti italiani, dopo avere suonato prog per diversi anni ed “essersi stufato”.
Per chi lo conosceva meglio di me, i miei amici batteristi Tony Ricciardi e Max Gordiani, Ivan era un personaggio eclettico, particolare, non privo di un certo humor inglese.
L’ho conosciuto anche in altra veste, la controparte dell’artista non propriamente “professionista” (solo per il fatto che aveva un’altra sorgente di reddito) che anche nel suo lavoro inserisce quella dote insita nel suo animo anche nella professione che gli dà il pane.

Ivan era un decoratore eccellente e dopo avere decorato a spatola la stanzetta di Tony in GM e dopo averlo suggerito nel decorare la casa della mia fidanzata è stato naturalmente notato e ha decorato anche la casa della sorella della mia fidanzata e poi della mamma…. Era bravo, non era un’imbianchino, senza nulla togliere agli imbianchini. Lavorava insieme al fratello Gianfranco, che ho brevemente conosciuto al funerale, distrutto dal dolore.
L’arte ha diverse sfaccettature ma ognuna di esse ha a che fare con il fare qualcosa mettendoci amore e passione.
Ivan era un’artista.
Lo aspettavano a luglio per fare ancora dei lavori nelle loro case bisognose di arte ed amore. Quale casa non lo è?
Anche loro sono rimaste folgorate dalla cattiva notizia. Un batterista-decoratore, un uomo che con la sua arte ha lasciato un segno nei cuori delle persone che lo hanno incrociato.
Discreto, si, è stato difficile persino scoprire dove era finito, rintracciando su internet il contatto del fratello che ha rimandato Tony all’ospedale dove era in degenza Ivan. Ivan non aveva detto a nessuno che aveva pochi mesi di vita. Non rispondeva più al telefono.
Anche con noi che magicamente ci siamo parati davanti al suo letto di morte non invitati dice di avere “un’infezione” e noi pazientemente fingiamo di crederci, un muto accordo di persone che non vogliono violare il suo desiderio di mantenere un contegno e non farsi piangere addosso. Più che comprensibile ma non semplice da fare. Non tutti ci riescono.
“Dovrebbe sfogarsi e piangere, gli farebbe bene” Dice l’infermiera addetta a Ivan con cui parliamo, magari si, ma il fatto di vivere la sua malattia senza lamentarsi e senza cercare compassione non sembra ora una scelta stupida, ma una scelta che pochi coraggiosi riescono ad intraprendere.
“Quando stai male ti rendi veramente conto di quanto alcune cose non abbiano veramente nessuna importanza” mi dice nel vedermi con il braccio rotto, sono d’accordo, mai stato più d’accordo su qualcosa prima d’ora.
Per Max Gordiani che più volte da quel giorno va a trovarlo sono discussioni su musica, ascolti di batteristi più o meno portentosi e di musica coinvolgente, mai un cenno al suo male incurabile che incalza.
Poi la notizia.
Al funerale il Fratello Gianfranco, familiari e amici e le due figlie che Ivan lascia. Un gruppo di coscritti alpini in uniforme e con stendardi ci presentano un altro aspetto che non conoscevamo di Ivan. Prima di tumularlo viene chiesto se qualcuno vuole dire qualcosa. Ci chiediamo se qualcuno gli avesse messo le bacchette nella bara, “perché Ivan era un batterista”. Max presta le sue e ci aggiunge una chiavetta che viene prontamente assicurata insieme alle stesse sul coperchio della bara, sopra la croce di ottone. Max è la persona che è stata più vicina ad Ivan alla fine.
Strano vedere qualcuno che lascia questo mondo.
La cosa è più che naturale, prima o poi tocca a tutti ma per qualche strana ragione non riusciamo ad abituarvici.
Forse perché la nostra anima immortale si rifiuta di dire che quando il tuo corpo cessa di essere in grado di muoversi e di respirare tutto sia finito.
Forse perché non è vero.
Buon viaggio Ivan.
G + gli amici della Drum School

TRIBUTI

TONY RICCIARDI
Ricorderò sempre con piacere e affetto le nostre serate musicali improntate sullo studio della batteria, i tanti seminari visti insieme, la Turin MARATHON , tutti gli eventi batteristici organizzati dalla Gm Drum School e i tuoi concerti cover di Vasco Rossi. Continua a ridere di quello che ti faceva ridere, di quelle piccole cose e delle piacevoli serate in allegria trascorse insieme. Ciao Ivan continuerai a vivere nel cuore di coloro che ti hanno voluto bene. Riposa in pace.
Tony Ricciardi

 

MAX GORDIANI
Ricordo, un sacco di perle di saggezza, ricordo anche parecchie storie di concerti, penso abbia suonato anche di spalla ai Genesis, di Ivan sono molte le cose che mancheranno, sicuramente era un tipo di compagnia, oltre che un gran musicista, ricordo che diceva sempre che se mai fosse successo qualcosa di brutto avrebbe avuto piacere lassù jammare con buddy rich, ed era curioso più che spaventato…
Ha tenuto duro fino alla fine io lo so perchè fino al giorno prima sono andato a trovarlo in ospedale.
Qualche anno fa, per me fece questo, in una giornata a caso in cui le cose proprio non andavano e mi sentivo distrutto, lo incontrai la fuori “ciao come va? vado a vedere Vasco allo stadio, vieni pago io anche il biglietto!” Insisteva quanto fosse importante andare a vedere i concerti dicendomi: “studia studia ma vieni a vedere cosa devi fare e solo qui davanti al palco lo vedrai… se vuoi fare carriera è importante.” Be, mi portò fortuna perché poco tempo dopo mi detti da fare e mi ritrovai faccia a faccia con la bellezza di 11.000 persone..
Lui era un patito di Virgil Donati e dei Planet x.
Ricordo ancora quando piazzava il doppio pedale sui nomadi ahahah,e si era forte.
Ha suonato con un sacco di gruppi, ha addirittura registrato del metal non disdegnando mai funky e fusion in generale.
Mancherà molto a me e alla sua famiglia sicuramente. Spero vivamente che non si perdano le tracce del suo suonare di cuore …….”devi sudare devi sudare” mi diceva “solo con dedizione arriverai a fare qualcosa bene”. Era un grande anzi è un grande! E ci sapeva fare col groove.
Max Gordiani

DAVIDE
premetto che non conoscessi molto Ivan Gheller, però vorrei scrivere un pensiero per ricordarlo.
Quando avevo all’incirca 18 anni andai in sala prove e li lo vidi per la prima volta. Ero sbalordito dalla precisione e potenza che aveva nel suonare e ogni volta che lo vedevo mi fermavo a guardarlo cercando di “rubare” qualche cosa.
Per caso un giorno ad una clinic di Ian Paice (nel 2008 a Collegno se non sbaglio) lo incontrai e ci scambiammo pensieri su quello che avevamo appena sentito e visto fare dal mitico Ian.
La cosa che mi colpì di Ivan è stata la sua umiltà nel parlare di uno dei più grandi batteristi della storia e credo sia difficile trovare batteristi bravi che non si “montino la testa”.
Gli chiesi se magari quando era in sala prove potessi entrare a guardarlo e ascoltarlo da vicino, la sua risposta fu: ma ci mancherebbe anzi porta un paio di bacchette che ci divertiamo e suoniamo un pò insieme…
Rimasi felicemente colpito, perchè da una persona che si conosce da pochi minuti non sempre ci si aspetta un’accoglienza del genere…
Purtroppo per vari impegni smisi di suonare e quella fu l’ultima volta che vidi Ivan Gheller.
Circa un anno fa reiniziai a suonare e cercai di mettermi in contatto con lui in vari modi però senza avere successo, volevo che mi desse lezioni di batteria vedevo in lui un maestro perfetto…
Ieri, 11/9/2013 dopo vari tentativi vengo a sapere della sua scomparsa…
Non eravamo amici, sicuramente se l’avessi rincontrato magari non si sarebbe ricordato di me, però la notizia della sua scomparsa mi ha molto colpito.
Leggendo altre dediche ho avuto la conferma delle mie sensazioni, oltre che un gran batterista era una gran persona e si vedeva che amasse profondamente la musica…
Ci tenevo ad esprimere il mio pensiero….Porto con me quel piccolo ma piacevole ricordo che ho di lui…
Davide

 

SE VOLETE SCRIVERE UN SALUTO O UN TRIBUTO SU DI IVAN, O MANDARE DELLE SUE FOTO CON VOI, INVIATE IL TUTTO A INFO@GMDRUMSCHOOL.COM E IL TUTTO VERRA’ PUBBLICATO SU QUESTA PAGINA.

 

Quando si parla di KoSA si parla, prima di tutto, di un Grande Evento.

Un evento che racchiude la musica a 360° in una modalità quasi per nulla sperimentata in Italia. Un vero e proprio Campus gestito alla maniera americana dove ci si trova per imparare, insegnare e scambiare le idee. E’ il concetto alla base che affascina: non una semplice masterclass, clinic o seminario, ma un coinvolgimento intensivo, didattico e musicale full time, che trasmette un enorme bagaglio di informazioni. Insomma, un vero e proprio percorso di crescita.

Quest’anno KoSA è stato nuovamente ospitato alla GM DRUM SCHOOL nei giorni 21, 22 e 23 Aprile: a far da padrone Mr Aldo Mazza (Percussionista e Didatta di fama mondiale, Direttore del KoSA Campus Internazionale) coaudiuvato da Mr Sergio Bellotti (Docente al Berklee College of Music e Maestro del Groove Course alla Gm Drum School), da Gigi Morello (Presidente di GM Drum School e Didatta di fama nazionale), dai Seminaristi on line  Mr Ndugu Chancler (Session Man di fama internazionale) e Mr John Riley (uno dei Didatti di batteria Jazz più noti al mondo) e dal collettivo di “Sticks and Skins, the Sessions” capitanato da  Mrs Jules Follett, con personaggi di eccezionale levatura quali Mr Dom Famularo (Didatta di fama internazionale), Mr Liberty Devitto (storico rock’n’roll drummer di Billy Joel),  Mrs Sue Quin (Vocalist e Didatta inglese),  Mr Paul Quin (Avvocato specialista in Diritto Musicale) e Mr Joe Hibbs (Manager Musicale a livello internazionale).

E’ molto difficile racchiudere questi giorni così pieni ed intensi in poche righe, non basterebbero due libri per raccontare tutto ciò che è stato insegnato.

Ci proviamo!

Protagonista è la musica, si parte da questo, il concetto Musica=Vita; non parliamo di tecnica o solfeggio ma parliamo di esporre e portare fuori la nostra melodia interna, aprire la nostra mente ad altre peculiarità musicali a noi estranee, assimilarle, renderle nostre e riproporle al mondo esterno.

Le tecniche che vengono spiegate sono solo un mero e proprio mezzo di esecuzione, ma tutto parte dalla mente, da quanta più musica abbiamo metabolizzato e quanta ne dobbiamo ancora conoscere. Citando testualmente Mr. Bellotti “Gli Arti sono stupidi”, è vero, è la Mente che li controlla.

Il Campus inizia con una presentazione del corso nella cornice di batterie circondate da congas, timbales, bongos cowbell e percussioni di ogni genere.

Quindi parte il vero e proprio campus, in aule separate dove i Maestri tengono differenti lezioni, dai diversi stili musicali alla tecnica corretta da usare.

Mr. Aldo Mazza concentra la sua didattica sulle percussioni, esponendo le varie modalità di scrittura e tecnica che ci potrebbero servire se ci trovassimo a suonare coi Buena Vista Social Club, ripercorrendo il concetto della “Clave”, la chiave nascosta che percorre tutto il brano, il riferimento costante, presente in qualsiasi brano musicale.

Mr. Bellotti usa il suo punto di forza che è il “Groove”, l’interpretazione di esso, capire e concepire la musica attorno a noi e creare il nostro stile sopra ad essa.

Mr Gigi Morello tiene una clinic improntata sull’uso del programma Musicale Ableton Live per l’ampilificazione e il processing in tempo reale dei suoni della batteria. Un sistema innovativo che rimpiazza i classici trigger e ottiene delle sonorità uniche usando solamente il suono acustico dello strumento.

Oltre ai Maestri presenti fisicamente, i didatti on line in diretta da Los Angeles e New York: Mr. Ndugu Chancler e Mr. John Riley.

Mr Chancler, tra i più acclamati Session Man, eclettico batterista di “Billy Jean” di Michael Jackson e dei Weather Report e non solo, insegna la memorizzazione delle velocità, il controllo del groove e come colorare un groove usando lo stesso strumento, hi hat rullante ecc, in modo che sembrino strumenti diversi.


Mr Riley, Didatta Jazz di fama mondiale insegna molteplici interpretazioni su Jazz e Funk usando il Libro “Syncopation” di Ted Reed. Le sue spiegazioni vengono applicate sul rullante, su ritmi e come fill articolati sul drum set.

Estremamente interessante e che ha letteralmente catturato l’attenzione del pubblico è stata l’intera giornata del lunedì con Sticks and Skins “The Sessions”.

Questo Progetto nasce da un’idea di Mrs Jules Follett, fotografa Musicale d’eccezione che pubblica il libro omonimo, una raccolta di 516 Batteristi fotografati ad arte per dipingerne il lato umano. Grazie alla fortunata edizione di questo libro, parte l’idea di coinvolgere batteristi e musicisti in genere attraverso convegni mirati che uniscono il business al fattore musicale e artistico in genere.


Un Team eterogeneo, rappresentativo e d’eccezione:

Il Didatta, Mr Dom Famularo, forse il più noto insegnante di batteria al mondo; il Musicista, Mr Liberty Devitto, storico batterista di Billy Joel; l’Avvocato Musicale, Mr Paul Quin, affiancato dalla sorella Sue, Cantante professionista, Il Manager Mr Joe Hibbs, Responsabile di una grossa Multinazionale di Strumenti Musicali.

Durante la Giornata, iniziata con un’intervista televisiva al Team curata da Mr Cristiano Tassinari di Quartarete TV, continuata con discussioni su argomenti sentiti e culminata con salumi, formaggi e vino conditi da Jam Session infuocate, non mancano le parti dedicate alla motivazione personale, alla stipulazione di contratti musicali, alla promozione e al comportamento di un musicista che vuole affermarsi.

I componenti di “Sticks and Skins, The Sessions” si alternano sul podio spiegando un percorso molto completo che vaglia tutti gli aspetti dalla formazione di un musicista fino alla presentazione personale dei propri prodotti utilizzando i canali attualmente disponibili a livello mondiale.


Nella serata avviene inoltre un collegamento video con il Lehman College di New York, dove il noto didatta Allan Molnar, insieme ad alcuni studenti della scuola, partecipa al dibattito con i componenti di Sticks & Skins e al pubblico.

Alla fine una Jam Session che vede artisti internazionali miscelarsi con allievi,  insegnanti e partecipanti all’insegna della buona musica.

Non si era mai visto un evento musicale di così alto livello qualitativo e coinvolgimento emotivo. Chi non c’era si è veramente perso qualcosa di unico.

L’atmosfera creatasi in questi tre giorni è stata elettrizzante, ci si è trovati buttati a capofitto in un vortice di emozioni e sensazioni che un musicista vorrebbe vivere ogni giorno.

L’unico consiglio che si può dare per il prossimo anno è ripetere alla stessa maniera!

Questo incredibile evento diventerà sicuramente un caposaldo importantissimo per la Didattica della Batteria e della Musica in Italia.

Il KoSA Italia è un ampliamento personale, musicale e spirituale senza confini a cui tutti i musicisti, senza esclusione, dovrebbero partecipare. Ma non per loro stessi, per tutti gli altri allievi e musicisti che nasceranno a cui noi potremmo trasmettere i grandi insegnamenti che ci sono stati donati.


Let the Music Speak

Franz Balzarro & Franca Converso

Press & Public Relations GM Drum School

 SLIDESHOW DELLE FOTO DELL’EVENTO

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RINGRAZIAMENTI

  • CRISTIANO TASSINARI DI QUARTARETE TV


Un ringraziamento particolare va allo staff della GM Drum School, senza i quali l’evento non sarebbe stato possibile:

  • GIGI MORELLO: PRESIDENTE

  • ENRICO CAMPO: DIRETTORE

  • FRANCO STELLA: VICE PRESIDENTE

  • FRANCA CONVERSO: PUBLIC RELATIONS

  • FRANZ BALZARRO: UFFICIO STAMPA

  • PAOLO PAVAN: FOTOGRAFO

  • RAPHAEL SAINI: DIRETTORE GM SARDEGNA

  • CRISTIANO CORAGGIO: DIRETTORE GM LAZIO

  • MAURO GATTO: DIRETTORE GM VENETO

  • MARK BONFRY: DIRETTORE GM EMILIA


Inoltre un ringraziamento viene dato alle ditte di strumenti musicali che hanno partecipato all’evento con strumentazione e materiale:

  • VIBE DRUM (NELLE PERSONE DI PAOLO ZUFFI E DANIELE “IL ROSSO” COLANGELI) PER LE BATTERIE

  • CASALE BAUER PER I MARCHI E GLI STRUMENTI LP E MAPEX
    ARAMINI PER I MARCHI E GLI STRUMENTI LUDWIG, VIC FIRTH E REMO

  • FBT PER I PIATTI SABIAN

  • UFIP PER I PIATTI

  • BODE SRL PER LE PELLI EVANS E I PEDALI TRICK

  • YAMAHA ITALIA PER LA BATTERIA

  • ZILDJIAN PER I PIATTI

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